Le assicurazioni sociali, tra Svizzera e Italia

La mia vita professionale mi ha portata a vivere in posti diversi e spesso mi sono chiesta come funzionasse il sistema previdenziale dei Paesi in cui vivevo o lavoravo. Di recente mi sono imbattuta nel sistema previdenziale svizzero e in quello italiano sia per motivi di tipo privato che professionale. Anche dal punto di vista traduttivo, e quindi terminologico, le assicurazioni celano molte difficoltà e particolarità.

Il sistema previdenziale svizzero e quello italiano, per esempio, presentano alcune analogie, sia sul piano terminologico che legale e contenutistico. Ma vediamole nel dettaglio qui di seguito.

La legge che disciplina le assicurazioni sociali in Svizzera è la legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali (LPGA). Qui sono menzionati i rischi sociali a cui potrebbero andare incontro le persone fisiche nel quadro del loro sostentamento economico (invalidità, maternità, decesso ecc.) nonché la relativa copertura assicurativa. In tale ambito potremmo riassumere così il sistema previdenziale svizzero, dei cosiddetti «pilastri»:

CH:

primo pilastro

 

secondo pilastro/pilastro 2a terzo pilastro/pilastro 3a
assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (AVS)

 

previdenza professionale (PP)

 

previdenza individuale facoltativa
assicurazione per l’invalidità (AI)

 

previdenza professionale obbligatoria (minima): 2a previdenza professionale sovraobbligatoria: 2b Previdenza vincolata: 3a

capitale resta vincolato per legge

Previdenza libera: 3b

si può usufruire liberamente del capitale quando si vuole

prestazioni complementari all’assicurazione per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità

 

Come dice già il nome, l’AVS assicura le persone fisiche contro la vecchiaia e i superstiti nel caso in cui si verifichi un decesso. Si basa sul principio di ripartizione, secondo cui, in uno stesso periodo, vi sono contributi in entrata, da parte dei contribuenti attivi, e in uscita, destinati ai pensionati. È obbligatoria per tutti gli abitanti svizzeri. I contributi vengono versati dall’assicurato e il rispettivo datore di lavoro. La rendita di vecchiaia inizia ad essere pagata a partire dall’età di pensionamento.

L’AI invece è obbligatoria per tutti; i contributi vengono pagati dall’assicurato e dal rispettivo datore di lavoro. Ma proviamo a descrivere brevemente il concetto di «invalidità» oggetto di questa legge: per invalidità è intesa sia l’incapacità al guadagno (perdità totale o parziale della possibilità di guadagno sul mercato del lavoro, provocata da un danno alla salute fisica, mentale o psichica e che perdura dopo aver sottoposto l’assicurato alle cure e alle misure di integrazione ragionevolmente esigibili) che l’incapacità lavorativa (qualsiasi incapacità totale o parziale, derivante da un danno alla salute fisica, mentale o psichica, di compiere un lavoro ragionevolmente esigibile nella professione o nel campo di attività abituale).

Beneficiano invece delle prestazioni complementari all’assicurazione per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità tutti i contribuenti AVS e AI. Le prestazioni complementari rappresentano un ausilio quando le rendite e gli altri redditi non riescono a coprire il fabbisogno vitale dell’assicurato; è bene ricordare che esse sono un diritto e non un intervento assistenziale. Infine, è da notare che sono gestite a livello cantonale.

Sono assicurati infine nella PP tutti i lavoratori che versano contributi nell’AVS, con un salario annuo che superi i CHF 21’150. La gestione avviene in questo caso a livello di cassa pensione.

In Italia potremmo invece riassumere il sistema dei pilastri, analogo a quello svizzero, con la tabella seguente:

IT:

primo pilastro

 

secondo pilastro terzo pilastro
previdenza pubblica obbligatoria previdenza complementare previdenza integrativa individuale
(finanziata dai lavoratori e dai datori di lavoro durante tutto il corso della vita lavorativa) (si realizza attraverso i fondi pensione di categoria ai quali i lavoratori aderiscono in forma collettiva destinando il proprio TFR/indennità di anzianità) (libertà di scelta analoga a quella vigente in territorio svizzero)

Una curiosità terminologica:

Il termine «pilastro» sembra essere utilizzato in tutta Europa per definire la tipologia di previdenza. In Italia non è comunemente diffuso; nel linguaggio settoriale esistono tuttavia il primo, il secondo e il terzo pilastro. In Svizzera invece è il termine più comune per definire una categoria previdenziale.

Con questo articolo ho cercato di far luce su alcuni aspetti ostici del sistema previdenziale soprattutto svizzero; un approfondimento sicuramente utile per chi, come me si è imbattuto nella giungla dei pilastri assicurativi (svizzeri e non).

 

Ulteriori fonti non integrate direttamente nel testo:

http://www.capireconomia.com/template/default.asp?i_menuID=24698

http://www.bankpedia.org/index.php/it/121-italian/p/21572-pensioni-primo-secondo-e-terzo-pilastro